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Ecomuseo di La Alcogida

Visitare La Alcogida vuol dire addentrarsi nel modo di vivere dei contadini dell’isola fino a qualche decennio fa. Case di pietra, bianche di calce e con tetti a falde inclinate danno il benvenuto al visitatore che è arrivato all’Ecomuseo di La Alcogida, situato nel villaggio di Tefía a Puerto del Rosario. I suoi tetti sono di malta (miscela di acqua, terra e paglia) che è ciò che fa sì che in inverno, con le pioggie, le pareti assumano questo aspetto antico. In estate le pareti vengono ridipinte per farle tornare a splendere del loro bianco immacolato. 

Alcogida

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Il visitatore potrà vedere sette abitazioni di differenti tipologie architettoniche. Da costruzioni più complesse proprie delle famiglie più abbienti a modesti edifici che ricordano il passato umile dei contadini dell’isola.

Le abitazioni, abitate fino agli anni sessanta del secolo scorso, furono restaurate dalla giunta comunale negli anni novanta. Attualmente, accolgono uno spazio adibito a museo nel quale si possono scoprire i valori etnografici della cultura di Fuerteventura. Ognuna delle case conserva il nome dei suoi antichi proprietari. Troviamo così la casa del signor Jacinto, quella della sora Herminia, quella di don Teodosio Ramos, dei Los Herrera e dei Los Cabrera, famiglie che in alcuni casi abitarono la zona fino agli anni settanta. 

Alcogida

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L’aridità del terreno e le scarse precipitazioni raccolte durante l’anno a Fuerteventura obbligarono gli abitanti dell’isola a ideare un complesso sistema di raccolta delle acque: gavias, serbatoi, colatoi, tubi e pozzi, elementi che si integrano al paesaggio di La Alcogida. L’Ecomuseo conserva il nome che gli abitanti di Tefía diedero a questa zona, dato che tutto il terreno era canalizzato per raccogliere l’acqua piovana che scorreva nelle pianure vicine. Inoltre, le aie, i forni, i letamai, i pagliai, le cascine dei braccianti e i forni per il pane ci fanno provare sensazioni di epoche passate.

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I visitatori potranno farsi fotografare con un asino dell’isola o vedere in giro il compagno di lavoro degli abitanti di Fuerteventura nel corso dei secoli: il cammello. Animali da fattoria come capre, galline e mucche attraggono l’attenzione dei più piccoli. Per molti si tratta del primo contatto con la natura. Cactus, tabaibe e alcune palme lottano in La Alcogida contro l’aridità del terreno. 


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In La Alcogida si può osservare come gli artigiani lavorano la palma, il traforo, la creta, la pietra o il telaio. Chi lo desidera potrà portare con sè come ricordo un pezzo dell’artigianato locale dopo aver visitato il negozio di artigianato situato nella casa del signor Jacinto.

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Inoltre, dal villaggio si può contemplare un mulino e una molina, grandi marchingegni che in altri tempi servirono per macinare la farina e che oggi si mostrano al visitatore nel mezzo di un terreno secco che ricorda i paesaggi chisciotteschi. A pochi metri da La Alcogida si innalza una grande costruzione, opera che in passato fu il primo aeroporto dell’isola, caserma e luogo di isolamento per gli oppositori del regime franchista. Resta poco di questo oscuro passato. Oggi questa struttura è un alloggio, ospita multiple attività culturali e il suo uso è gestito dalla giunta comunale di Fuerteventura.

Alcogida

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Orario: Da martedì a sabato dalle 10.00 alle 18.00.

 Ecomuseo di la Alcogida: 928.17.54.34

 Ufficio Musei: 928.85.89.98 / 928.85.28.89 / [email protected]

 

 

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